La pioppicoltura tradizionale di alto fusto si basa su impianti con una densità di 270-300 piante per ettaro e turni di 8-12 anni; prevede l’applicazione di tecniche colturali relativamente intensive e spesso di carattere agronomico (concimazioni, diserbi, potature, ecc.) per agevolare le potenzialità produttive delle piante impiegate. Le tecniche impiegate variano in quantità e qualità secondo le caratteristiche ambientali, i cloni impiegati e gli assortimenti che si vogliono ottenere.
La ricerca ha un ruolo fondamentale nella continua selezione di cloni caratterizzati da produttività elevate, resistenza alle malattie, qualità del legname e adattabilità alle diverse condizioni ambientali in cui saranno impiegati. Alla fine del ciclo produttivo, la parte migliore dei tronchi viene destinata alla sfogliatura per le industrie dei compensati e a quelle degli imballaggi per ortofrutta, nonché alla segagione per la produzione di pannelli listellari, imballaggi, semilavorati per mobili ed infissi e componenti d’arredo, mentre i sottoprodotti (tronchetti, cimali, ramaglia) sono impiegati alla produzione di pannelli di particelle e fibre, pasta per la carta e biomassa per usi energetici (cippato).
Il pioppeto deve essere costituito quando le pioppelle sono in riposo vegetativo evitando i periodi di gelo più intensi che possono ostacolare l’apertura e la corretta chiusura delle buche.
Per la messa a dimora del pioppeto è indispensabile un’accurata preparazione del terreno con un’aratura a 40-50 cm seguita da affinamento preimpianto.
L’interramento delle pioppelle deve essere fatto per una profondità pari a 120 cm, il diametro della buca di norma deve essere intorno ai 20 cm. In alternativa alla trivella in aree con falde superficiali come in Friuli-Venezia Giulia, si possono utilizzare assolcatori profondi per l’interramento ad 1 mt. Nei suoli a tessitura grossolana, con scarsa capacità idrica si può ricorrere a trivelle con diametri minori (fino a 10 cm) e si può aumentare la profondità di impianto fino ad arrivare alla falda freatica permanente (massimo 300 cm). Qualora il terreno si presenti zolloso, in tal caso il riempimento della buca va effettuato con sabbia.
Spollonatura primaverile
Eseguire la spollonatura nei primi giorni del mese di maggio sino ad un’altezza di 2,30 mt di tutti i germogli presenti sul fusto come evidenziato nella foto. Nell’eventualità di una nuova germogliazione da parte di alcune gemme, si dovrà eseguire la medesima operazione entro e non oltre il mese di giugno.
La prima correzione dell’asta apicale sopra il nuovo verticillo è consigliata se i rami in competizione con essa raggiungono una lunghezza di circa 60-70 cm nel mese di luglio come in foto. In tal caso, è necessario spuntare soli 20 cm dei 4/6 rami in competizione con l’asta centrale. Non è consigliabile il taglio raso fusto in quanto l’asta centrale una volta isolata dalla chioma è soggetta alla sosta di uccelli pesanti, i quali possono romperla e creare in tal caso un notevole danno alla conformazione del fusto. Anticipando la potatura estiva si avvia la conformazione di un fusto non rastremato dovuto alla competizione verticillare. Qualora lo sviluppo dei rami non raggiunga entro la fine di luglio una lunghezza di 60-70 cm, questa prima potatura di formazione del fusto la si può posticipare in autunno/inverno.
Nel caso in cui non sia stata eseguita la correzione dell’asta centrale nella fase estiva si dovrà eseguire l’indicazione del punto 1.
1. tagliare nel verticillo 4/6 rami raso fusto in competizione con l’asta centrale
Proseguendo nella potatura sia nell’ipotesi della pre-potatura estiva che in quella invernale si dovranno eseguire le seguenti operazioni:
1. tagliare raso fusto tutti i rami presenti sull’asta centrale
2. tagliare a 30/40 cm tutti i rami presenti in tutto il palco nei punti indicati dalle frecce gialle (questo punto andrà eseguito anche per le piante ove sia stata anticipata la correzione verticillare nella fase estiva.
Durante l’inizio del secondo anno vegetativo la pianta appare inizialmente spoglia, ma successivamente durante il corso dell’accrescimento si riveste completamene di foglie senza problemi.
Il vantaggio di questa potatura è di ridurre significativamente la dimensione dei rami, facilitando dunque la fase successiva delle potature del fusto. Inoltre, si riduce a dimensioni più contenute, la formazione di nodi sul tronco.
È consigliabile eseguire la potatura del secondo verticillo nei mesi di maggio/giugno in quanto da come si evince dalle immagini eseguendo la potatura a fine stagione si è generata una significativa rastremazione del fusto tra il 1° e il 2° anno nel verticillo. La potatura del 2°anno va eseguita tagliando raso fusto 3/4 rami (quelli che sono maggiormente in competizione con l’asta centrale) e 3 /4 rami a circa metà del suo sviluppo, ottenendo quindi un verticillo cilindrico. Inoltre, il taglio di piccoli rami erbacei, crea notevoli vantaggi agli operatori in termini di lavoro.
A partire dal mese di settembre si dovrà tagliare ben raso fusto l’intero palco dal primo verticillo verso terra. I rami ormai di dimensione ridotte saranno più facili da gestire con le potature.
Tagliare i rami del 3°verticillo nel mese di giugno e successivamente da settembre in poi dal secondo verticillo verso terra tutto il secondo palco raso fusto.
Nei primi 5 anni ogniqualvolta emergano nei primi 9 metri di fusto nuovi polloni, questi, andranno stroncati entro e non oltre la fine del mese di maggio anche se potrà esserci un piccolo asporto di corteccia. Pertanto, non dovranno essere tagliati raso fusto con l’ausilio delle forbici che lascerebbero 1-2 gemme dormienti le quali, dopo l’avvenuto taglio, ripartirebbero generando nuovi polloni. Questa operazione si rende necessaria per evitare tracce di nodi nella fase di sfogliatura.
Le produzioni pro capite per ettaro aumenteranno adottando i nostri metodi di potatura e lavorazione del terreno. – Alcuni esempi di pioppeti nelle maggiori aree dedicate alla pioppicoltura in Europa con piantagioni dei nostri cloni.
Grazie a questi innovativi metodi ampiamente testati e con l’uso di cloni adatti e selezionati, dal nostro programma di miglioramento genetico, si possono ridurre di alcuni anni il ciclo tradizionale della pioppicoltura.
Le piantagioni di pioppo sono principalmente destinate alla produzione di compensato, realizzato con strati sottili o “veli” di legno di pioppo.
Il compensato di pioppo viene prodotto in diversi paesi dell’Europa meridionale e orientale.
Caratteristiche del compensato di pioppo:
- prodotto molto leggero con una densità che va da 400 a 480 kg/m3
- buone proprietà meccaniche
- molto facile da lavorare
- incolore, inodore e insapore
Le caratteristiche del compensato di pioppo sono molto apprezzate rispetto ad altri tipi di compensato o altri pannelli di legno ed è perciò molto richiesto da diverse industrie:
- produzione di elementi di fascia alta nell’industria delle costruzioni e dei trasporti in particolare per camper, barche, treni
- mobili
- produzione di prodotti da imballaggio per l’industria agroalimentare
- scatole di frutta, ostriche e formaggi
- bacchette o posate usa e getta
In queste applicazioni il pioppo sostituisce altre alternative meno sostenibili come la plastica monouso
Alasia Vivai Italia sfrutta la propria esperienza, accumulata in quattro generazioni, per apportare le migliori tecniche e competenze nello sviluppo delle piantagioni di pioppo a favore dei nostri clienti.
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